Aggiornamento mercati Giugno 2025

Tutto quello che sta succedendo sui mercati in maniera sintetica, per avere una visione chiara e completa dei propri investimenti

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COSA SUCCEDE NEL MONDO?

Vediamo i punti chiave in sintesi

Le incertezze sul piano politico continuano a crescere

Anche se i dazi all’importazione imposti dagli USA dovessero aumentare in misura molto minore rispetto a quanto annunciato da Trump nel “Liberation Day”, è probabile che saranno comunque superiori rispetto a prima del conflitto commerciale. Inoltre probabilmente verranno mantenuti svariati dazi settoriali, soprattutto nei confronti dell’Europa, andando così a penalizzare l’economia locale orientata alle esportazioni.

Crescita in decelerazione ma ancora positiva

Le stime di consenso indicano per il 2025 un rallentamento del PIL reale, pur sopra zero, in USA, Eurozona e UK. L’economia globale ha perso un po’ di slancio, ma continua a crescere. Nel frattempo, l’inflazione in Europa ha completato il ritorno alla normalità, mentre negli USA rimane più alta del normale anche a causa delle politiche doganali statunitensi.

I mercati azionari recuperano le perdite

Dopo l’escalation del conflitto commerciale all’inizio di aprile, di recente i mercati hanno messo a segno una brillante ripresa. A innescare reazioni positive sui listini era stata in primis la sospensione delle misure doganali annunciata da Trump dopo appena pochi giorni e, in un secondo momento, il riavvicinamento tra Stati Uniti e Cina, che ha fortemente alimentato il rally. Nel grafico sopra, in blu l’andamento del mercato azionario USA e in verde quello del mercato azionario europeo: prima la flessione dovuta ai dazi e il successivo recupero, con l’Europa che da inizio anno sovra-performa gli USA.

La mia analisi

Non è una situazione semplice. Ci sono tanti aspetti da prendere in considerazione in questo momento storico in grado di influenzare la volatilità a breve termine sui mercati. Trump continua ad essere il principale fattore di incertezza per i mercati, anche se ormai i listini hanno riassorbito lo shock iniziale dovuto all’annuncio dei dazi. Il mercato azionario (europeo e statunitense) ha recuperato le perdite, sarà un rally duraturo o fugace euforia? Per farsi un’idea è importante esaminare con attenzione gli esiti dei negoziati. È evidente che gli altissimi livelli dei dazi ventilati in precedenza sono ormai stati accantonati. Ma c’è da chiedersi se i dazi ridotti nel caso della Cina siano destinati a durare e le prossime trattative potrebbero rivelarsi complesse. Il problema principale è che gli Stati Uniti non intendono più esportare molti beni in Cina per motivi strategici e di conseguenza è probabile che prosegua il disallineamento. Quanto all’UE, l’accordo doganale definitivo è ancora in fase di stallo e le posizioni si sono irrigidite.

Anche se Trump dovesse ridimensionare i livelli massimi annunciati, probabilmente la maggior parte dei paesi si troverebbe ad affrontare dazi supplementari di almeno il 10%. Questo livello più elevato incide negativamente sul rapporto tra crescita e inflazione. Negli ultimi tempi, anche l’elevato livello di indebitamento degli Stati Uniti ha attirato l’attenzione dei mercati e rappresenta un rischio per gli sviluppi futuri. A complicare ulteriormente il quadro, le decisioni imprevedibili del Presidente statunitense potrebbero innescare nuove distorsioni sui mercati in qualsiasi momento. In definitiva, anche ascoltando le opinioni di diverse case di investimento, regna la massima incertezza sul breve termine e provare a speculare sui movimenti dei mercati da qui a un mese è estremamente rischioso. In questi casi diventa fondamentale allungare l’orizzonte e considerare che si sta investendo per il medio-lungo periodo se si è scelto di investire in prodotti azionari.

Le aziende stanno gestendo le incertezze legate ai dazi in modi molto diversi: alcune procedono con cautela e prevedono una sorta di “riserva” legata alle misure doganali nei loro outlook, altre invece delineano una serie di possibili scenari. Gli investitori si trovano quindi di fronte a situazioni più complesse da interpretare, e le prospettive sul mercato azionario, come già detto, si stanno facendo più complesse (almeno per il breve termine). Le incertezze sul fronte politico, la perdita di fiducia negli Stati Uniti e il peggioramento della situazione di indebitamento, che sta facendo lievitare i rendimenti USA, sono tutti fattori che giocano un ruolo centrale nei movimenti di questi ultimi periodo.

Non solo azioni: l’incertezza ha pesantemente colpito anche il dollaro, che si è fortemente indebolito rispetto all’Euro (circa un -9%). La fiducia negli Stati Uniti come partner commerciale affidabile è nettamente calata e anche il ruolo del dollaro USA come valuta di riserva globale inizia a suscitare qualche dubbio.

Le ultime settimane sono state piuttosto movimentate anche sui mercati delle materie prime, con andamenti contrastati tra i singoli settori come si può vedere nel grafico sotto.

Domande che ricevo frequentemente

D: Gli Stati Uniti potrebbero andare in default a breve vedendo ciò che sta accadendo?

R: Non si prospettano rischi di default, tanto meno legati ai dazi, che in realtà portano denaro nelle casse dello Stato. Ciò che è certo, però, come si evidenzia nel grafico sottostante, è che il debito pubblico USA sta andando in una direzione poco sostenibile.

D: In questo momento è meglio comprare? Vendere? Stare fermi?

R: Approfondiamo nel box apposta qui sotto, la verità è che dipende molto dalla propensione al rischio di ognuno (se voglio essere aggressivo compro, se voglio essere prudente rimango fermo). Di certo se si è investito nell’azionario, l’orizzonte temporale è di medio-lungo periodo pertanto è inutile focalizzarsi su oscillazioni di brevissimo periodo. È difficile non pensarci, ma è importante ricordare per cosa si sta investendo.

Cosa fare con gli investimenti?

I mercati azionari hanno recuperato le perdite degli ultimi mesi e quindi ci si trova in una situazione difficile da interpretare: i mercati sono saliti ma rimane un clima di forte incertezza. In questi casi, rimangono valide le considerazioni che abbiamo fatto sia il mese scorso, sia prima nel report. La cosa migliore che si può fare è aspettare che si scarichi la volatilità e l’incertezza, senza avere “fretta” di entrare o uscire dal mercato. In generale, l’approccio vincente per il medio-lungo periodo è avere un portafoglio ben diversificato ed equilibrato e l’abbiamo toccato con mano durante questo periodo.

In ogni caso, per qualsiasi chiarimento rimango a disposizione.

Sapevi che…

La Borsa di New York è nata… sotto un albero?

Il 17 maggio 1792, ventiquattro operatori firmarono il cosiddetto Buttonwood Agreement all’ombra di un platano (in inglese “buttonwood”) al 68 di Wall Street: si obbligarono a scambiarsi titoli solo fra loro e a fissare le commissioni a un massimo di 0,25 %. Quel patto – redatto su un unico foglio – è considerato l’atto di nascita del NYSE

I mercati da inizio anno

FTSEMIB
+4,57%

S&P500
+1,54%

NASDAQ
+0,53%

DAX 30
+21,23%

FTSE100
+6,55%

STOXX600
+7,90%